ECONOMIA VERCELLESE: Produzione industriale -1,7%

Notizie poco incoraggianti dagli studi congiunturali di Camera di Commercio e Unione Industriali.

ECONOMIA VERCELLESE: Produzione industriale -1,7%
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Notizie poco incoraggianti dagli studi congiunturali di Camera di Commercio e Unione Industriali.

La produzione industriale vercellese nel quarto trimestre 2016 è andata male, con una significativa contrazione e anche per il 2017 non ci sono reali segni di ripresa. 

A dirlo sono Camera di Commercio e Unione Industriale Biellese e Confindustria Vercelli Valsesia, che diffondono insieme i risultati delle rispettive indagini, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura. Mentre i dati dell'ente camerale fotografano l'andamento del quarto trimestre del 2016, l'analisi confindustriale raccoglie le previsioni degli imprenditori per il primo trimestre del 2017.

Alleghiamo il grafico pluriennale della produzione industriale nella nostra provincia perché è davvero esplicativo. Il 2009 è stato l'anno del grande crollo della nostra economia locale, la risalita del 2010 e le altalene degli ultimi anni non hanno sostanzialmente registrato una ripresa pari al profondo rosso della caduta.

ANDAMENTO NEL TERZO TRIMESTRE DEL 2016

Nel periodo ottobre-dicembre 2016, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari a -1,7 punti percentuali, risultato inferiore a quello registrato a livello regionale (+2,5%).

La battuta di arresto della produzione industriale in provincia di Vercelli è il risultato degli andamenti piuttosto altalenanti dei diversi settori. Marcata la contrazione per le altre industrie manifatturiere (-10,4%), in calo l’industria del tessile e abbigliamento (-2,5%), della metalmeccanica (-1,0%), nel cui ambito il ramo della rubinetteria e valvolame registra al contrario una sostanziale tenuta (+0,3%) così come il comparto alimentare (-0,2%). Di rilievo in termini positivi la performance della chimica (+8,1%).

La produzione non è stata alimentata come spesso avvenuto nel passato dall’andamento degli ordinativi provenienti dal mercato estero, sostanzialmente stabili (-0,2%), segnando nel contempo una contrazione della domanda del mercato interno (-8,2%). Il fatturato totale è in calo (-1,7%), come quello estero anch'esso in diminuzione del 1,7%.

I DATI PREVISIONALI CURATI DA CONFINDUSTRIA VERCELLI VALSESIA

Prosegue per il primo trimestre del 2017 il clima di incertezza in merito all’andamento dell’industria della provincia di Vercelli in un quadro meno ottimista di quanto registrato a fine 2016 ad ulteriore conferma che il percorso della ripresa vera e propria si fa attendere.
Relativamente all’andamento dell’occupazione il saldo fra imprenditori ottimisti e pessimisti si fa meno favorevole, in quanto il valore da 1,05 indietreggia a quota -3,30 (un anno fa era pari a 7,23), stabile sostanzialmente, ma non ancora brillante, il quadro relativo alle previsioni per i livelli di attività (o produzione totale), dal momento che da -7,37 il saldo passa a -7,69.
Nonostante le misure messe in campo dal Governo per incentivare gli investimenti delle imprese, specialmente se ad elevato valore tecnologico, l’indagine purtroppo rivela che a puntare su quelli “significativi” sarà soltanto il 16,67% del campione (il 40% ha in programma invece investimenti “marginali”) contro il 43% che non prevede di fare alcun tipo di investimento.
Inoltre, non si presenta molto incoraggiante anche il trend delle esportazioni, in quanto si registra un nuovo decremento: il saldo da 0 torna in territorio negativo a quota -2,74; le previsioni per l’acquisizione di nuovi ordini fanno ancora peggio registrando un saldo che da -4,21 passa a -17,78. Conseguentemente quasi il 51% del campione ha dichiarato che il carnet ordini sarà sufficiente a coprire solamente da 1 a 3 mesi della capacità produttiva aziendale.
Peggiora leggermente anche l’andamento degli incassi rispetto ai termini di pagamento: se a settembre il 67% aveva riferito di ricevere nei tempi concordati i corrispettivi, ora si parla del 60%, mentre i tempi di pagamento confermano una certa stabilità: si parla ancora di 83 giorni da committenti privati (come nel mese di settembre) e di 109 da quelli pubblici (a settembre erano 102).

 

 

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