Metafisica in Arca: dal 21 settembre una grande mostra

Fa parte di un percorso con Torino e Biella, dal titolo "100% Italia".

Metafisica in Arca: dal 21 settembre una grande mostra
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Metafisica in Arca: dal 21 settembre una grande mostra. Fa parte di un percorso con Torino e Biella, dal titolo "100% Italia".

Metafisica in Arca: dal 21 settembre una grande mostra

Nella foto Giorgio De Chirico, Ricordo metafisico della Rocca di Orvieto, 1922, opera che arriverà a Vercelli.

Dopo il Rinascimento di Gaudenzio ecco il "secolo degli italiani". Arca è stata di nuovo inserita dalla Regione Piemonte in una "mostra diffusa". Inaugurazione il 21 settembre.

Si tratta di "100% Italia", che durerà fino al 10 febbraio 2019 tra Biella, Vercelli e Torino, dedicata agli ultimi cento anni di arte italiana, con una selezione di opere straordinarie, mai esposte, solitamente conservate in collezioni private.

Un'esposizione diffusa

La mostra è ideata e coordinata da Andrea Busto, direttore del Museo Ettore Fico di Torino, ed è curata da Luca Beatrice, Lorenzo Canova, Claudio Cerritelli, Marco Meneguzzo, Elena Pontiggia, Luigi Sansone, Giorgio Verzotti.

A Vercelli le correnti sono Metafisica, Realismo Magico, NeoMetafisica.

Tra le numerose le firme chiamate ad alimentare il circuito di 100% Italia: Athos Casarini e Giacomo Balla (Futurismo), Fortunato Depero e Tullio Andreoni (Secondo Futurismo), Dechirico (Metafisica), Carlo Carrà (Realismo Magico), Leonardo Dudreville e Raffaele Degrada (Novecento), Carlo Levi (Corrente), Bice Lazzari (Astrazione), Concetto Pozzati e Enrico Baj (Pop Art), Nada Vigo e Paolo Scirpa (Optical), Maurizio Mochetti (Minimalismo), Gianfranco Barrucchello (Concettuale), Alessandro Mendini (Anni Ottanta), Lara Favaretto (International).

Una cronistoria lungo tre "guerre mondiali"

Gli artisti, capisaldi della cultura internazionale verranno esposti. Ognuno con una o più opere rappresentative del proprio percorso e del periodo storico.

Si parte dal 1915, quando l’Italia entra ufficialmente nel primo grande conflitto mondiale.

In quegli anni i Futuristi avrebbero voluto idealmente «bruciare musei e biblioteche» così da chiudere con il passato e identificarsi con il presente.

Si chiude nel 2015, in un tempo in cui l’ideologia prende il sopravvento sulla razionalità, attuando le distruzioni simboliche dei Futuristi. Cosa avvenuta per mano dei terroristi islamici.

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