Vittima della camorra gli rubano pure i pappagalli

Incredibile vicenda che ha coinvolto un vercellese di 60 anni.

Vittima della camorra gli rubano pure i pappagalli
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Vittima della camorra un vercellese 60enne nelle mani di una banda criminale dopo prestito usuraio

Vittima della camorra un vercellese 60enne

C'è anche un vercellese nel filone d'indagine grazie al quale si è aperto nei giorni scorsi il processo a carico di un collaboratore di giustizia, Ignazio Salone, napoletano di origine e attualmente detenuto nel carcere di Prato, pentito di camorra.
Il ruolo del nostro concittadino, un 60enne di cui non sono state rese note le generalità per motivi di sicurezza, è di “parte lesa”. Il processo, che si sta svolgendo a Viterbo, riguarda, oltre a Salone, altre sei persone, componenti di una banda di malviventi. Un gruppo che che tra il 2004 e il 2010 avrebbe letteralmente terrorizzato la Maremma laziale e il litorale.
Le accuse sono molto pesanti: furto con scasso, incendio, rapina, sequestro di persona, detenzione illecita di armi e associazione per delinquere.

In mano a una banda criminale

Una vera e propria banda criminale che per circa 6 anni ha messo a segno colpi a ripetizione.
La vicenda che riguarda il vercellese è datata 2010. In quella occasione, secondo l'accusa, il 60enne sarebbe stato vittima, per dover pagare un prestito in denaro con interessi usurai, di un vero e proprio ricatto. Una persecuzione messa in atto da Antonio Palomba, un pregiudicato che gli inquirenti hanno definito "ad alto spessore criminale".

Gli rubano la collezione di pappagalli

Palomba per farsi ridare indietro gli interessi del prestito, di fronte all'impossibilità della sua vittima, avrebbe rubato 94 pappagalli pregiati, di proprietà del vercellese, per un valore che si sarebbe aggirato intorno ai 60mila euro.
Ma la banda di cui faceva parte Palomba aveva come capo indiscusso Ignazio Salone, autore di vere e proprie razzie.

Nel 2004 rapinò un supermercato, bottino di 13mila euro; nel Viterbese mise a segno almeno 12 colpi a esercizi commerciali; in provincia di Ferrara, fece irruzione in una chiesa, picchiò selvaggiamente il parroco, derubandolo di 2mila euro.
Inoltre è accusato di aver incendiato diverse auto, probabilmente per alcuni crediti usurai non riscossi e di aver messo a segno un colpo in un'armeria che gli fruttò 900 munizioni e 17 pistole Smith & Wesson, per un valore di circa 180mila euro.

Il vercellese dovrà testimoniare

Salone sarebbe diventato collaboratore di giustizia svelando i contatti tra il sodalizio criminale a gestione familiare e un’associazione camorristica radicata a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo.
Ora il vercellese coinvolto, suo malgrado, nella delicata vicenda, dovrà con ogni probabilità testimoniare contro il suo “aguzzino”.

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