Neonato rischia la cecità. Indaga la Procura di Vercelli

L'episodio all'ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato

Neonato rischia la cecità. Indaga la Procura di Vercelli
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L'episodio all'ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato

La notizia è del 23 aprile: una denuncia querela è stata presentata alla Procura della Repubblica di Vercelli per “permanente disabilità fisica e comportamentale” di un bimbo di soli 6 mesi. L’episodio che avrebbe portato a questa drammatica conseguenza è avvenuto all’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato nei reparti di Ginecologia e Ostetricia e nel Centro Neonatale. I legali dei genitori della giovane coppia hanno depositato la denuncia al Tribunale di Vercelli per cercare di capire quali siano state le responsabilità dei medici. La mamma, una infermiera 32enne, era stata ricoverata all’ospedale di Casale alla trentaduesima settimana di gestazione perché c’era la minaccia di un parto prematuro, tanto che lei stessa aveva insistito per un trasferimento ad Alessandria. Nulla da fare. Per i medici monferrini non c’era alcun pericolo. L’aggravarsi della situazione portò poi alla decisione di un frettoloso parto cesareo. Cosa accadde durante il parto e nei giorni successivi è stato definito da un medico legale incaricato dalla famiglia: condotta imprudente e approssimativa nel gestire le difficoltà che il bimbo manifestava subito dopo la nascita e di cui la famiglia non era stata informata. Il trasferimento, la sera stessa del parto, fu deciso il trasferimento all’Ospedaletto di Alessandria dove il nascituro fu ricoverato in terapia intensiva quando la situazione era già compromessa. Così tanto che i successivi esami sancirono diagnosi terribili: quadro di elevata difficoltà per la crescita del bambino, soprattutto per la mobilità, la vista e la deglutizione. La convinzione dei genitori e dei loro legali è che se la mamma fosse stata trasferita immediatamente prima del parto tutto ciò non sarebbe accaduto. Ora toccherà alla Procura di Vercelli esaminare il caso.

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