IL GOVERNO SEGUE LA QUESTIONE SACAL

Pochi istanti fa l'intervento ufficiale del sottosegretario Luigi Bobba

IL GOVERNO SEGUE LA QUESTIONE SACAL
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Pochi istanti fa l'intervento ufficiale del sottosegretario Luigi Bobba

“Il Governo segue con attenzione situazione dell’azienda di lavorazione dell’alluminio Sacal con sede a Carisio (Vercelli), sia per quanto riguarda la complessa situazione lavorativa di alcuni operatori sia per quanto riguarda la questione dell'inquinamento ambientale”: lo dichiara il Sottosegretario al Lavoro On. Luigi BOBBA che in Commissione Lavoro del Senato ha risposto ad un’Interrogazione della Senatrice del Pd Nicoletta Favero sulla situazione della Sacal, azienda con sede a Carisio, in provincia di Vercelli, che conta oltre 100 dipendenti in loco e 400 nell’indotto. “Lo scorso 20 marzo gli uffici del Ministero del lavoro hanno autorizzato il trattamento di integrazione salariale a seguito della stipula di un contratto di solidarietà, nei confronti di 110 lavoratori della società Sacal relativamente al periodo febbraio- settembre 2017”.

Per quanto riguarda la vicenda relativa alla cooperativa Il Giglio che ha svolto - dal 2015 fino allo scorso mese di gennaio - presso lo stabilimento della Sacal, lavori di pulizia industriale e facchinaggio, occupando 19 lavoratori, e lavori di pulizie occupando 2 lavoratrici, nell’autunno del 2016, a seguito della disdetta dei relativi appalti da parte della Sacal, la cooperativa Il Giglio ha avviato una procedura di licenziamento collettivo nei confronti di 21 lavoratori (dieci dei quali assunti dalla la cooperativa Eurotrend che è subentrata negli appalti prima gestiti dalla cooperativa Il Giglio).  Dal novembre 2016, la società cooperativa Il Giglio ha versato ai lavoratori solo parte delle retribuzioni loro spettanti, pertanto, ad oggi, il debito nei confronti di 20 lavoratori ammonta a circa 23 mila euro. La cooperativa Il Giglio ha riferito che tale situazione è dovuta al fatto che la società Sacal non ha ancora provveduto al saldo delle fatture ed è, pertanto, in corso un contenzioso.

“Per quanto concerne gli aspetti contributivi, la società cooperativa ha versato parzialmente i contributi relativi ai mesi di novembre e dicembre 2016 mentre ha quasi ultimato il versamento rateale dei contributi relativi al periodo gennaio - giugno 2015. L’Ispettorato territoriale del lavoro di Biella-Vercelli condurrà uno specifico intervento ispettivo per predisporre gli eventuali provvedimenti di diffida a favore dei lavoratori e di individuare eventuali obbligati in solido”.

Per quanto riguarda la questione ambientale e sanitaria, i campionamenti e le indagini svolte da parte dell’Arpa hanno confermato la presenza di contaminazione anche nella falda acquifera e la presenza di sostanze microinquinanti provenienti dall’attività lavorativa di fusione dell’alluminio. I primi controlli dell’Asl su alimenti destinati all’autoconsumo in aziende limitrofe hanno evidenziato livelli di contaminazione superiori ai limiti di legge. È stata pertanto depositata notizia di reato presso la Procura di Vercelli ed adottata ordinanza di divieto di consumo di prodotti di origine animale e sono stati conseguentemente avviati due procedimenti penali, uno dei quali si è concluso con una condanna in primo grado. I controlli svolti su altre produzioni agricole locali (riso) e sulle poche aziende zootecniche operanti nell’area ritenuta potenzialmente a rischio non hanno fornito riscontri sfavorevoli.

La situazione della Sacal è nota da tempo alla Regione Piemonte. Infatti l’area in oggetto è inserita sin dal 2000 nell’anagrafe regionale dei siti contaminati – e nel 2010 è stato istituito un tavolo di coordinamento regionale per la valutazione de dati di monitoraggio ambientale e sanitario.

“Da ultimo, – conclude il Sottosegretario Luigi BOBBA - la Regione Piemonte ha reso noto che i servizi dell’ASL continueranno a monitorare lapresenza di microinquinanti e a segnalare eventuali irregolarità al sindaco del Comune di Carisio ed alla Provincia di Vercelli, fatte salve le violazioni di rilevanza penale che potrebbero determinare la comunicazione di notizie di reato alla Procura della Repubblica”.

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