Sant'Eusebio 2018: "accogliere è dovere dei cristiani"

Sant'Eusebio 2018: "accogliere è dovere dei cristiani"
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Sant'Eusebio 2018: "accogliere è dovere dei cristiani". Una delegazione di migranti alla Messa solenne.

Sant'Eusebio 2018: "accogliere è dovere dei cristiani"

Nella foto il Duomo in occasione della festa di Sant'Eusebio 2017

L’arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo, con Migrantes, Caritas diocesana e Pastorale Universitaria, ha deciso di ospitare in Cattedrale, durante la celebrazione solenne della festa di Sant'Eusebio, mercoledì 1° agosto alle 10,30, una delegazione di immigrati, per condividere la gioia della ricorrenza in spirito di fraternità e amicizia.

Una scelta chiara

Una scelta che in questo momento di polemiche roventi sul tema immigrazione ricorda ai cristiani che l’unico “testo unico” che fa fede è il Vangelo.

Il messaggio di Arnolfo

Nell’occasione Arnolfo ha diffuso il seguente messaggio.

«L’itinerario, spirituale e psicologico ad un tempo, richiesto ad ogni cristiano è quello di superare angosce e paure, precomprensioni e diffidenze, per aprirsi con generosità e fiducia alla dimensione feconda dell’incontro, portatrice di relazione e di interrelazione.
In questa prospettiva la nostra Chiesa eusebiana, alla vigilia delle celebrazioni in onore del proprio Santo patrono Eusebio, si unisce alle numerose voci levatesi in seno alla Chiesa italiana affinché, superato ogni atteggiamento di chiusura preconcetta, anche il nostro territorio possa aprirsi senza remore a quella “convivialità delle differenze” recentemente sollecitata a gran voce dalla Commissione Episcopale Cei per le Migrazioni.

Diocesi di Vercelli in prima linea

La nostra Diocesi già da parecchi anni si sta muovendo in questa direzione, fornendo, anche al tessuto sociale e civile, indicazioni concrete di risposta alla mentalità fuorviante che anche nel territorio locale sta facendo breccia da molte parti: la “Festa dei popoli” celebrata ogni anno, all’inizio dell’autunno, rappresenta forse l’indicazione più eloquente in questo senso, ma numerose altre iniziative favoriscono la crescita di un’autentica cultura dell’ospitalità, grazie al contributo di Migrantes, Caritas, Comunità di S. Egidio, gruppi e singoli, cristiani e laici.

Dobbiamo essere laboratorio del dialogo

Grazie all’apporto di tutti, il nostro territorio deve sempre più diventare un laboratorio ideale e un cantiere aperto per far crescere una cultura del dialogo, della solidarietà e dell’integrazione, l’unica in grado di porre un argine alla pseudo-cultura degli stereotipi e degli steccati, aiutandoci a interrogarci sulla nostra identità più profonda di cristiani e, al tempo stesso, sui nostri condizionamenti storici, culturali, sociologici, psicologici.
Ma è impossibile ottenere questo risultato se non partendo dalla preghiera, come hanno dimostrato le recenti esperienze del pellegrinaggio regionale dei migranti e della Comunità di S. Egidio.

Il nostro patrono ci dà l'esempio

L’imminente solennità di S. Eusebio ci offre una nuova, stimolante occasione in questo senso, chiamando a raccolta, attorno al venerato protovescovo, vercellesi di origine e “ospiti” di tutte le culture, provenienze e identità, accomunati dalla ricerca della promozione dei valori umani della convivenza solidale e della pace.

Camminare insieme nella Fede

Anche i pellegrinaggi diocesani del mese di agosto, Oropa e Lourdes, ci forniranno un forte stimolo di richiamo al senso autentico del camminare insieme, spiritualmente uniti a coloro che si rendono viandanti per terra e per mare, alla ricerca di forme più sicure di sopravvivenza e che si vedono, negli ultimi tempi, identificati come un pericolo da tenere lontano dai nostri porti e a cui chiudere tutte le nostre porte.
“Camminare insieme a loro e per loro” deve così diventare la parola d’ordine della celebrazione di S. Eusebio in questo anno 2018, in cui siamo chiamati ad affrontare con spirito evangelico e rinnovato slancio la sfida di una fede autenticamente capace di incarnarsi, ancora una volta, nella nostra storia».

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