Saldi e regali da cambiare: le regole

Un vademecum per sapere quali sono diritti e limitazioni per il consumatore.

Saldi e regali da cambiare: le regole
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Saldi e regali da cambiare: le regole. Un vademecum per sapere quali sono diritti e limitazioni per il consumatore.

Saldi e regali da cambiare: le regole

Fra pochi giorni, da sabato 5 gennaio, avranno inizio i saldi nel capoluogo e in provincia. Ma non solo: quello dopo Natale è un periodo “caldo” per il commercio per eventuali cambi di regali. Per un’esperienza soddisfacente sia per i commercianti che per i clienti, è utile sapere quali sono diritti e doveri di entrambe le parti.

Il cambio dei regali natalizi

Iniziamo con il più impellente problema dei cambi dei regali natalizi. Al di là delle questioni di Galateo sull’opportunità o meno di “correggere” le strenne, esistono delle disposizioni di legge in merito. Fondamentalmente, per gli acquisti effettuati in negozio è il commerciante ad avere discrezionalità sui cambi. L’esercente, infatti, può offrire questa possibilità, ma non è tenuto per legge a farlo. Se decide di permettere il cambio, quindi, è sua facoltà deciderne le modalità, come i limiti di tempo.

Dal canto suo, il cliente è tenuto a restituire l’oggetto così come l’ha acquistato (per esempio, inscatolato oppure con l’etichetta ancora attaccata) e deve essere munito di scontrino. Un caso a parte è rappresentato da difetti o malfunzionamenti del prodotto che non siano stati causati dall’utilizzatore: in tale eventualità, il negoziante è invece tenuto per legge a prendere provvedimenti. Può cambiarlo, ripararlo senza spese o restituire il denaro, parzialmente o in toto.
Rappresentano un caso a parte anche gli acquisti online, ma anche in eventi come fiere o simili: quando si acquista fuori da un negozio, esiste il diritto di recesso, per cui il cliente ha 14 giorni di tempo per restituire il bene.

Vademecum dei Saldi

Per quanto riguarda invece i saldi, il negoziante ha alcuni obblighi. Innanzitutto, deve indicare chiaramente il consueto prezzo di vendita e la percentuale di sconto che si applica su questo.
Sconto che, ovviamente, va applicato in cassa così come riportato sul cartellino. Per evitare fraintendimenti, gli esercenti dovrebbero stare attenti a dividere opportunamente la merce in saldo da quella che invece non è soggetta a sconti. La merce in saldo è soggetta a una regolamentazione piuttosto simile a quella della merce in vendita normalmente. Anche in questo caso, quindi, il commerciante ha piena discrezionalità nella scelta di permettere o meno il cambio nei casi in cui l’acquirente abbia cambiato idea o abbia sbagliato taglia.

Eventualmente, il cliente può informarsi su questa possibilità al momento dell’acquisto. Il commerciante è invece tenuto a prendere indietro un oggetto quando questo si presenti difettoso: la regola è valida anche per la merce in saldo. Come di consueto, il negoziante può scegliere se cambiarlo, ripararlo a costo zero, concedere un buono o restituire il denaro. Il diritto di recesso è invece contemplato, salvo eccezioni, per gli acquisti online: ha la durata di 14 giorni. Un altro diritto del consumatore è quello di usare gli stessi metodi di pagamento abituali anche durante i saldi: quei negozi che permettono di utilizzare la carta di credito in condizioni normali, per esempio, devono concederlo anche in tempo di saldi.

Fabiana Bianchi

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