Cocktail Negroni: a Lenta gli eredi dell'inventore

Il celeberrimo drink compie cento anni

Cocktail Negroni: a Lenta gli eredi dell'inventore
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Cocktail Negroni: gli eredi dell'inventore raccontano la storia della loro famiglia fra passato e attualità.

Cocktail Negroni, la storia

Una storica e nobile famiglia di ceppo bergamasco a Lenta. Parliamo dei Negroni Bentivoglio e del famoso cocktail “Negroni” , di cui raccontiamo storia ed aneddoti. Ma prima diamo spazio all'attuale generazione, a Uberto Manfredi Negroni Bentivoglio, titolare dell'omonima azienda risicola di Lenta, in piena Baraggia risicola. «Produciamo Carnaroli - spiega - e da circa un anno è possibile acquistarlo in confezione anche presso di noi. La nostra attività principale è la coltivazione, ma contiamo di sviluppare anche l'aspetto commerciale, con attenzione alla qualità e anche alla storia che ha la mia famiglia... con la stessa inventiva che portò il mio bisnonno a ideare la ricetta del cocktail. In prospettiva stiamo anche valutando di avviare la produzione di riso Bio».

Il centenario

Ad aprire l'album dei ricordi è il papà di Uberto Manfredi, Pier Lamberto Negroni Bentivoglio, generale di cavalleria (della riserva). «Sono uno dei cinque figli del Generale di Fanteria del Regio Esercito Camillo Uberto Negroni, scomparso nel 1980 che era l'unico figlio del Conte Camillo Negroni (1868-1934) inventore del famoso cocktail di cui quest'anno si celebra il centenario». E' dunque da cento anni che accenti di tutto il mondo “evocano” il nome di famiglia ogni volta che chiedono un “Negroni”, tanto che la rivista specializzata “Drinks International” lo piazza al secondo posto tra i più ordinati al mondo. «Mio nonno - racconta il Generale - era figlio del Conte Enrico Negroni, famiglia dal ceppo bergamasco, e di Ada Savage Landor, nipote dello scrittore e poeta anglo fiorentino Walter Savage Landor (1775-1864), tra i massimi autori del romanticismo inglese. Un suo cugino, quasi coetaneo Henry Arnold S.L. (1865-1924) fu un esploratore, scrittore e pittore giramondo che indubbiamente affascinò il nonno».

La ricetta

E infine, un giorno imprecisato, tra il 1919 e 1920... «Il nonno diede al barista di fiducia la miscela perfetta per il cocktail che è passato alla storia: un terzo di gin, un terzo di vermouth, un terzo di bitter. Piacque subito e a poco a poco si diffuse. Questa datazione è testimoniata da una lettera del 13 ottobre 1920 che viene spedita da Londra al nonno, e che fissa senza alcun dubbio, la nascita del cocktail. Così infatti scrisse un certo Francis Harper, antiquario librario, con il quale il nonno era in affari, alla notizia che non stava bene, si raccomandava di moderarsi nel bere, e, testuale: "non devi bere più di 20 Negroni al giorno"!

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