Allarme ambientale vicino al Pisu

Allarme ambientale vicino al Pisu
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Allarme ambientale. Guardate cosa c'è dietro il muro di via Viotti nel cortile delle case popolari.

Allarme ambientale: discarica pazzesca in centro storico

Una discarica spaventosa a pochissimi metri dallo sfarzo del Pisu. Tonnellate e tonnellate di rifiuti giacciono da tempo immemore dietro il vecchio muro di cinta dell'ospedale maggiore in via GB Viotti. Montagne di immondizia che solo le foto riescono davvero a descrivere: elettrodomestici abbandonati, scarti di carrozzeria, inerti di cantiere, rifiuti di casa e molto altro. Montagne alte fino a quattro metri vicino alle finestre delle vecchie case popolari di via Dante civico 87.

Rifiuti di ogni genere e provenienza. Pure un'automobile distrutta

In mezzo alla desolante discarica c'è pure il rottame di un'auto senza targhe né motore. Qualcuno l'ha riempita di terra e rifiuti di ogni genere. In poche parole una vergogna senza appello, per altro facilmente visibile dal Pisu. Come è possibile che in Comune nessuno sappia di questa vergogna? Come è possibile che nessuno abbia mai pensato di ripulire?

La condanna degli inquilini di via Dante 87

Che nelle stanze del potere gli inquilini delle case popolari siano considerati cittadini di serie B lo si sa da tempo. E da tempo il nostro giornale combatte per cambiare questa penosa deriva. Tuttavia questa situazione di via Dante non è tollerabile, anche perché nel cortile dello stesso vecchio edificio da almeno venti giorni non vengono ritirate le immondizie e la puzza del materiale organico sta diventando sempre più insopportabile.

"Non ce la facciamo più"

L'appello disperato arriva da una residente delle case ATC che si espone anche a favore di altri conduttori: "Siamo in una situazione pazzesca. Di fronte abbiamo l'immondizia puzzolente. Di lato gigantesche discariche. Qualcuno di noi ha investito dei soldi per migliorare l'alloggio in cui vive ma all'esterno è un disastro".

Giriamo l'appello di questa gente agli amministratori comunali perché venga messa la parola fine a questo sdegno.

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