Sentenza Tar, i Siamo: "E' incomprensibile"

Il gruppo commenta la decisione del tribunale amministrativo sul caso del numero legale

Sentenza Tar, i Siamo: "E' incomprensibile"
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Sentenza Tar, i Siamo: "E' incomprensibile", così il gruppo commenta la sentenza del Tar sul numero legale in consiglio comunale.

Sentenza Tar, i Siamo: "E' incomprensibile"

«Non si comprende la sentenza emessa oggi dal TAR del Piemonte sul ricorso dei consiglieri “non surrogati” e su quello della minoranza contro l’apertura a 11 del Consiglio comunale. Sulla prima parte, la posizione era attesa: le surroghe si devono fare - affermano - E peraltro tutti noi abbiamo sostenuto che il motivo per rendere le votazioni infruttuose, con ciò impedendo le surroghe stesse, risiedeva nella denuncia della violazione del Regolamento comunale, con l’apertura del Consiglio senza il numero legale di 14 consiglieri».

Ma il Consiglio non era "sovrano"?

«Molto diversa era la nostra aspettativa sul secondo punto - proseguono - Qui si fatica a capacitarsi che il TAR continui a far riferimento alla gerarchia delle norme, dove lo Statuto (quorum pari ad almeno un terzo dei consiglieri) prevale sul Regolamento (quorum uguale a 14 consiglieri). Restiamo convinti, infatti, che le due norme non solo non siano in contrasto – basta applicare elementari nozioni di aritmetica – ma siano il frutto di una presa di posizione convinta del Consiglio comunale di Vercelli, confermata a settembre 2016. E il Consiglio, come disse il suo Presidente, è sovrano».

Basta con questa politica di meschini interessi

«Da una parte, il sindaco tornerà ad avere la sua maggioranza, almeno fino a quando il bacino dei surrogandi non sarà esaurito dalle dimissioni dei consiglieri stessi - ipotizzano - Non crediamo, però, che ci stupirà con risultati importanti, recuperando quello che non è riuscita a fare nei quattro anni passati. Dall’altra, la minoranza non potrà accettare serenamente una decisione incomprensibile. SiAmo Vercelli continuerà la sua azione contro una politica vecchia, che piega ogni cosa al suo meschino interesse di sopravvivenza».

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