STORIA VERCELLESE: le peripezie della fontana del Gartmann

Ripercorriamo la storia del celebre basamento ora finito alle ortiche.

STORIA VERCELLESE: le peripezie della fontana del Gartmann
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Ripercorriamo la storia del celebre basamento ora finito alle ortiche.

Sul nostro giornale ha sempre molto spazio la storia di Vercelli, dal nostro archivio ripeschiamo un servizio di qualche mese fa, ma sempre attuale, riguardante le peripezie del basamento del "Seminatore" del Gartmann.

«L’ipotesi di restaurare il basamento del Gartmann per piazzarlo poi “vicino” al suo seminatore non mi convince - è il professor Pino Croce a sostenerlo, già docente di scultura al “Belle Arti” e studioso dei nostri monumenti - l’unica operazione corretta sarebbe quella di riunire quello che, senza nessuna logica, è stato diviso e riportare il tutto nel luogo originario in cui Gartmann ambientò sia la statua bronzea che la fontana che le faceva da basamento».
La presa di posizione dell'artista e grande studioso della scultura cittadina (sua ad esempio una monumentale schedatura di tutte le statue di valore del cimitero) fu in seguito a una proposta che al momento pare caduta nel nulla ma che ci offre comunque lo spunto per parlare della storia del monumento.

Il «Seminatore», dunque, andrebbe tolto da dove si trova e ricollocato, sulla base originale restaurata, nei giardini della Basilica di Sant’Andrea, come nella splendida cartolina stampata da Chiais (fotografia Boeri) è la «Fontana Borgogna», inaugurata nel 1909.
«Oltre tutto è assurdo - continua Croce - questa mania di piazzare le opere d’arte nelle rotonde... intanto sono più esposte all’inquinamento e si deteriorano prima, e poi chi le fruisce più? Qualcuno si è mai soffermato a osservare con cura il «Seminatore»? Forse si godrebbe meglio in un parco, dove si passeggia tranquilli».
Partendo da queste considerazioni abbiamo ricostruito la vicenda della statua e del suo basamento.
Nel 1909 viene dunque piazzata vicino alla basilica, nel 1938 nasce l’attuale piazza Roma e chissà perché non spostano basamento e monumento, sarebbe stato troppo facile... hanno ordinato e costruito una nuova fontana (quella attuale) e spostato il vecchio basamento in piazza Mazzucchelli, la foto che pubblichiamo (presa dalla mitica «Vecchia Vercelli») la ritrae in tale posizione. A metà degli anni Novanta il definitivo “pensionamento” della fontana che, smontata in pezzi numerati, viene parcheggiata nel complesso dell’ex mercato ortofrutticolo in corso Magenta. Quando si deve sgombrare l’area per l’abbattimento e la costruzione dell’attuale supermercato la traslocano di fronte, nell’ex macello, quando anche questa “location” diventa improponibile la migrazione nel deposito di via Tigrai dove giace tutt’ora. Dunque per non spostarla nel 1938 insieme al «Seminatore», l’hanno spostata 4 volte!
In attesa di un progetto per ridare dignità alla storica fontana bisogna però preoccuparsi anche del capolavoro di Gartmann... se guardate con attenzione il gruppo di statue vi accorgerete che non se la passano tanto bene, con la classica patina verdastra ma anche macchie biancastre, del resto sono anche alla mercé del guano dei piccioni.
La patina verde è costituita da carbonati rameici o malachite e in sé non è un dramma perché protegge il metallo sottostante, in pericoli però sono in agguato: l’inquinamento atmosferico può infatti portare anche il cosiddetto “cancro del rame” che ha effetti devastanti. A 107 anni dalla sua creazione il manufatto dovrebbe essere sottoposto a opportune verifiche per salvaguardalo e poi pulito nel modo più opportuno.
Due parole anche sull’artefice, di cui ci sembrava doveroso mettere il ritratto. Attilio Gartmann (1877-1928) è stato uno degli artisti più significativi tra Ottocento e Novecento, ebbe come insegnanti giganti del calibro di Villa, Sereno, Rossaro ma soprattutto Francesco Porzio.
Il Vercellese ospita diverse sue opere, tantissimi busti e statue nei cimiteri di Billiemme e Israelitico, a livello di monumenti in città c’è quello ai caduti di piazza Battisti e altri a Trino, Santhià, Livorno Ferraris, Stroppiana. In quei decenni i concorsi che città, enti e associazioni bandivano per i monumenti erano dei veri scontri fra titani. Chissà che penserebbe oggi del destino della sua fontana...
Gian Piero Prassi
il bozzetto dell’attuale fontanaE’ il progetto dell’ingegner Momo che vinse la gara per la nuova fontana che doveva dominare l’architettura di piazza Roma
il progetto di rinnovamento di piazza romaPubblicato nel 1937 da «La Provincia» il giornale ufficiale del partito fascista vercellese
dagli altari agli sterpi...Tre fasi della vita della «Fontana Borgogna». Insieme al capolavoro di Gartmann nel 1909, vicino alla basilica di Sant’Andrea, durante l’esilio in piazza Mazzucchelli e infine, fine anni Novanta, smontata e abbandonata all’ex mercato Ortofrutticolo

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