Destinatario sconosciuto: teatro e memoria al museo Leone

Domenica 14 gennaio alle ore 17 e in replica il 20 e 21.

Destinatario sconosciuto: teatro e memoria al museo Leone
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Destinatario sconosciuto: teatro e memoria al museo Leone. Domenica 14 gennaio alle ore 17 e in replica il 20 e 21.

Destinatario sconosciuto: teatro e memoria al museo Leone

Il Museo Leone torna a trasformarsi in teatro ed a ospitare di nuovo «Il Porto» per tre rappresentazioni della pièce «Destinatario sconosciuto».

Il primo spettacolo sarà domenica 14 gennaio (ore 17). Biglietti a 10 euro, prevendite in corso presso «Anteprima» in piazza Cavour 17 e «Dogliotti & Co» in viale Garibaldi 6. La prenotazione è consigliata, perché i posti sono contati.

Info: 0161 255855. Le altre due repliche sabato 20 gennaio (ore 21) e domenica 21 gennaio (ore 17).

Per saperne di più

Si tratta dell’adattamento teatrale dell’omonimo romanzo epistolare di Kathrine Kressmann Taylor, pubblicato negli Stati Uniti nel 1938, dopo uno strepitoso successo cadde in oblio fino al 1996. Data in cui è stato ripubblicato negli Usa. Nel 1999 uscì in Francia e nel 2000 in Italia.
Nel 2007, Paolo Zenoni, autore e regista milanese, ha realizzato per l’Appi (Associazione Piccoli Palcoscenici Italiani) una trasposizione teatrale, andata in scena a Milano presso il Museo del Risorgimento, per due anni consecutivi, in oltre 40 repliche.
Dopo l’allestimento teatrale portato a Vercelli nel 2013, la pièce torna alla sua forma originaria, in un piccolo ambiente museale. Proprio come era stata pensata originalmente. Al Museo Leone, infatti, la scena principale si svolgerà nella Sala delle Cinquecentine.

La storia, ambientata nel 1932, è un’appassionante ricostruzione della metamorfosi sociale e psicologica di quanti vennero a contatto con la propaganda nazista nell’imminenza dei tragici eventi della seconda Guerra Mondiale e dunque delle persecuzioni razziali del nazifascismo.

I protagonisti

Protagonisti della pièce sono Roberto Sbaratto e Claudio Ridolfo, con la partecipazione di Elena Ferraris, attrice novarese, e dei “Camalli” Pino Di Francesco e Paolo Ferini Strambi. Con il sostegno della Fondazione Crv.

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