Albergatori furbetti: non versavano la tassa di soggiorno

La Finanza denuncia trenta operatori dell'alta Valle Susa.

Albergatori furbetti: non versavano la tassa di soggiorno
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Albergatori furbetti: non versavano la tassa di soggiorno. Rischiano fino a 10 anni di carcere.

Albergatori furbetti: non versavano la tassa di soggiorno

La notizia riguarda attività della Valle di Susa ma è "educativo" per chiunque sia titolare di un'attività ricettiva. Molti non sanno che non versando la tassa di soggiorno che si deve pagare al Comune per ogni ospite si rischia la galera perché viene considerato peculato.

Il dettaglio dell'operazione

A finire nei guai una trentina di albergatori tutti proprietari di strutture nelle più note località sciistiche dell’alta Valle di Susa. Persone che ora, al termine delle indagini della Guardia di Finanza di Torino, devono rispondere del reato di peculato.
Le indagini, condotte dalla Tenenza di Bardonecchia, hanno interessato diverse strutture recettive dei comuni Olimpici, da Pragelato a Claviere passando per Sestriere, Cesana, Sauze D’Oulx e Bardonecchia.

Gli inquirenti, anche su segnalazione di alcuni comuni, hanno esaminato una grossa mole di documentazione. A conclusione degli accertamenti hanno fornito all’Autorità Giudiziaria tutti gli elementi comprovanti il reato.
I Finanzieri hanno verificato che la tassa indebitamente trattenuta ammonta ad oltre 300.000 euro. Fondi tolti alle casse comunali dell’Amministrazione locale.

Rischiano fino a 10 anni di galera

Ora questi imprenditori rischiano grosso. Infatti, secondo la  Giurisprudenza il mancato versamento dell’imposta di soggiorno da parte di un albergatore integra il reato di peculato. Un reato che prevede la condanna alla reclusione fino a 10 anni.
Il gestore di una struttura alberghiera, infatti, riscuotendo la tassa dai turisti, assume la funzione di “incaricato di un  pubblico servizio” e, pertanto, deve sottostare alle stesse responsabilità di qualsiasi funzionario che maneggia denaro pubblico.

Nei confronti dei trenta responsabili individuati, quindi, oltre alle sanzioni amministrative, è scattata la
denuncia alla Procura della Repubblica di Torino per peculato.

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