Striscione antifascisti: dura risposta della Lega

Striscione antifascisti: dura risposta della Lega
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Striscione antifascisti "Partigiani martiri, fascisti assassini": la Lega Nord risponde "Sono lontani dalla realtà quotidiana. Intervenga la Prefettura"

Striscione antifascisti: la Lega "Pensino ai problemi veri"

Sulla questione sollevata dallo striscione antifascista apparso all'ex OPN interviene Giancarlo Locarni della Lega Nord. Ecco il comunicato integrale.

"In un altro momento avrei sorriso alle dichiarazioni di un gruppo di persone che si fanno chiamare Vercelli anti fascista e anti razzista se non fosse che leggendo un comunicato di costoro su un quotidiano online devo , ahimè, prendere atto di dichiarazioni fuori da un contesto di civile antagonismo politico. Nel comunicato di questo comitato non solo si fanno distinzioni tra morti e morti, il sottoscritto ha il pudore di rispettare la morte di tutti, ma soprattutto si esternano concetti al di fuori di qualsivoglia senso pratico. Esemplificando qui di seguito uno stralcio di tali affermazioni: (Questo ha permesso alla destra neofascista di essere sdoganata fino  a presentare proprie liste alle elezioni politiche in spregio alla Costituzione e alle Leggi dello stato. Tutto ciò è avvenuto grazie all’inerzia delle forze cosiddette di sinistra e alla complicità dei partiti di destra, in primo luogo la Lega di Salvini che con i fascisti  fa accordi politici.) Premesso che certe affermazioni non dovrebbero essere nemmeno prese in considerazione, mi preme sottolineare come all’interno delle stesse vi siano altrettante affermazioni di gravità inaudita. Costoro nascosti dietro il nome di un comitato affermano che vi è uno spregio alla costituzione e alle leggi dello stato, auspico che  costoro ignorino che le liste che si presentano a qualsiasi elezione devono essere vagliate dalla Prefettura e che quest’ultima, ha nei suoi compiti quello di controllare l’ammissibilità delle liste presentate o meno e che rispettino i canoni legislativi vigenti. Ora sullo sprezzo per le morti altrui non sta a me giudicare ed a queste persone ho già dedicato fin troppo tempo, sarà la prefettura stessa a giudicare se è stata lesa o meno la propria immagine di Ufficio Territoriale del Governo, ritengo opportuno, dato l’aver tirato in ballo il movimento in cui ho l’onere e l’onore di militare rispondere a costoro cosi:

Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente mentre il consumismo moderno striscia, si insinua e logora la società già moribonda”. Un’arma di distrazione di massa, scriveva Pier Paolo Pasolini nel 1973 in una lettera ad Alberto Moravia.

Ecco cosa scriveva nei suoi “Scritti corsari”.

“Non c’è più dunque differenza apprezzabile, al di fuori di una scelta politica come schema morto da riempire gesticolando, tra un qualsiasi cittadino italiano fascista -e un qualsiasi cittadino italiano antifascista. Essi sono culturalmente, psicologicamente e, quel che è più impressionante, fisicamente, interscambiabili». E i fascisti dell’epoca? “Si tratta di una definizione puramente nominalistica e che porta fuori strada. È inutile e retorico fingere di attribuire responsabilità a questi giovani e al loro fascismo ,-nominale e artificiale. La cultura a cui essi appartengono è la stessa dell’enorme maggioranza dei loro coetanei». Oggi, ovviamente, la distrazione di massa impone di cavalcare l’allarme fascista, unico collante di una sinistra che forse stava iniziano a morire fin dai tempi di Pasolini…

I problemi quotidiani si chiamano lavoro, sicurezza, futuro per i propri cari, assistenza dignitosa per tutti i nostri anziani, assistenza per le disabilità, sviluppo eco sostenibile del paese Italia per citarne alcuni, semmai comprenderete tali problematiche il sottoscritto sarà sempre disponibile ad un civile e rispettoso confronto, per il resto continuerò nel rispetto delle opinioni altrui anche se molte volte non legate alla realtà quotidiana.

Gian Carlo Locarni

Vice segretario provinciale Lega

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