Al S. Andrea un centro cura epatite C

La Regione premia la qualità dellla Struttura Complessa di malattie infettive

Al S. Andrea un centro cura epatite C
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La Regione premia la qualità dellla Struttura Complessa di malattie infettive

Per una volta la Regione Piemonte non toglie qualcosa all'Ospedale Sant'Andrea di Vercelli... questa volta viene dato qualcosa.

Infatto la Struttura Complessa di Malattie Infettive dell’ASL VC, diretta dal Dr. Silvio Borrè, è stata individuata come Centro specialistico aziendale autorizzato dalla Regione Piemonte1 alla prescrizione dei nuovi farmaci antiepatite C. La struttura vercellese va così ad integrare l’elenco degli undici centri regionali autorizzati di cui fanno parte l’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, le Aziende Ospedaliere di Cuneo, Alessandria e Mauriziano di Torino, le Aziende Ospedaliere Universitarie San Luigi di Orbassano, Maggiore della Carità di Novara e Città della Salute di Torino e le ASL di Asti, Biella e VCO.

"Siamo molto soddisfatti di questo importante riconoscimento – sottolinea il Direttore Generale Chiara Serpieri – che non fa che confermare il prestigio della nostra struttura e il lavoro svolto in questi anni".

"Attendevamo l’autorizzazione – spiega Borrè - per offrire, ai pazienti che da anni si rivolgono al nostro ambulatorio epatologico, la possibilità di essere trattati senza essere inviati ad altri centri per ottenere i farmaci".

Queste nuove terapie presentano importanti vantaggi in termini di tollerabilità e, se pure con percentuali diverse di successo in base al genotipo virale e all’entità del danno epatico, elevate percentuali di eradicazione del virus dopo 3 – 6 mesi di trattamento.

"Altre molecole in sperimentazione – conclude Borrè - completeranno lo scenario terapeutico, raggiungendo l’obiettivo primario di intervenire in modo indiscriminato su tutti i genotipi HCV (azione pangenotipica), anche sui pazienti “più difficili da trattare”(GT3, cirrosi, pazienti con problemi renali/in dialisi, ecc..), riducendo la durata delle terapie, tutte senza interferone e in molti casi senza ribavirina, al massimo a 8 settimane".

Terminate le procedure burocratiche previste da AIFA,nei primi giorni di luglio, inizieranno i trattamenti anti epatite C.

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